Famiglia in Italia
Primo passo verso il matrimonio omosessuale in Italia: nella giornata di giovedì 26 marzo la Commissione giustizia del Senato ha dato il via libera al ddl Cirinnà sulle Unioni civili. Il testo è stato approvato dalla maggioranza della Commissione con quattordici voti favorevoli, una astensione e 8 voti contrari.
Ora la palla passa all'aula del Senato che avrà tempo fino al 7 maggio prossimo per presentare emendamenti al ddl che, stando al testo base, parificherà sostanzialmente l'unione di due persone dello stesso sesso al matrimonio tra uomo e donna. Nel testo passato all'aula del Senato rimane anche la stepchild adoption, cioè la possibilità per uno dei due membri della coppia di adottare il figlio biologico del partner e che sarà di fatto un incoraggiamento alla pratica vergognosa dell'utero in affitto.
Si tratta di un testo profondamente ideologico, nel quale si legge a chiare righe la volontà di ribaltare il concetto di famiglia in Italia.
Dopo la dura condanna dell'ideologia gender delle scorse settimane da parte di Papa Francesco e del Presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco, è arrivata ora la presa di posizione di monsignor Nunzio Galantino, Segretario generale della CEI:
"Ancora una volta è in atto un tentativo di equiparare realtà che di fatto sono diverse tra loro," ha affermato il segretario. "La famiglia è una realtà storicamente, culturalmente e antropologicamente definita. Oggi, col ddl Cirinnà si farebbe una forzatura ideologica per ridurre realtà diverse come fossero uguali, […] "Siamo di fronte a un uso improprio e ideologico dello strumento giuridico. Occorre invece avere il coraggio di riconoscere le differenze, senza pretese di fare del terrorismo linguistico, confondendo il doveroso rispetto dei diritti con una forzature giuridica". |