Fatti per sposare: la nuzialità appartiene ad ogni uomo e donna oltre l’età.
1. INCONTRI DI FORMAZIONE PER UOMINI E DONNE SINGOLI
Mons Bonetti
Tema del 1° incontro
Fatti per sposare: la nuzialità appartiene
ad ogni uomo e donna oltre l'età.
Ogni persona è inconfutabilmente fatta per sposare anche quando finisce per pensare e decidere di non essere fatta per sposarsi.
Il primo dato oggettivo dell'essere fatti per sposare è il nostro corpo sessuato.
Anche nella Bibbia vi è l'indicazione che l'essere umano è fatto per sposare.
Già nella Genesi (2,18) leggiamo che il disegno di Dio non prevede l'uomo solo: Poi il
Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia
simile».
Ma anche l'altro racconto della creazione è altrettanto significativo (Genesi 1,26-28): E
Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci
del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i
rettili che trisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo
creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e
moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli
del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
Una volta plasmato da Dio e collocato nel giardino di cui riceve la gestione, Adamo fa
esperienza di solitudine che la presenza degli animali non riesce a colmare.
Gli occorre un aiuto che gli sia corrispondente.
Un aiuto che non significa qualcosa di subalterno, bensì un aiuto vitale.
Lo scopo è di permettere ad Adamo di non inabissarsi in un confronto sterile e, alla
fine, mortale solamente con se stesso.
E' necessario che Adamo entri in relazione con un altro essere che sia al suo livello.
Che esprima amore: quell'amore nel quale l'uomo-persona diventa dono e mediante
questo dono attua il senso stesso del suo essere ed esistere.
Comprendiamo allora ancor meglio l'espressione: "Non è bene che l'uomo sia solo". Egli
cioè può esistere ed avere una identità solo in relazione con un'altra persona umana.
Perciò essere ad immagine e somiglianza di Dio comporta esistere in relazione.
Il fatto stesso che l'uomo, creati uomo e donna, sia immagine di Dio non significa solo
che ognuno di loro è individualmente simile a Dio come essere relazionale e libero.
Significa anche che l'uomo e la donna, creati come unità dei due, nella comune
umanità sono chiamati a vivere una comunione d'amore e in tal modo a rispecchiare la
comunione d'amore che è in Dio, per la quale le tre Persone si amano nell'intimo
mistero dell'unica vita divina.
Questa duplice somiglianza e unica unità e distinzione è iscritta come qualità
dell'essere di tutti e due, nell'uomo e nella donna. Tutto nella creazione è identità e
relazione. Tutto nasce da una relazione.
Lo stesso impulso sessuale è espressione di questa verità: è la comunione, la relazione
il significato della sessualità distinta e non il contrario.
L'impulso erotico infatti è infatti una forza capace di sradicare l'egoismo. Dall'interno e
totalmente. Esso rimane però affidato alla libertà della persona perché ciò che è segno
e forza di una relazione potrebbe essere (erroneamente) vissuto solo come ricerca di se
stesso, del proprio piacere e non come "conduttore" di relazione. E allo stesso tempo
l'altro/a della relazione quando prevale l'istinto autoreferenziale non è più una
persona, ma un oggetto e quindi non si viene a creare la comunione delle persone.
Più chiara dovrebbe essere la frase "fatti per sposare": il corpo umano racchiude in sé
la capacità di accogliere e donare amore per costruire una comunione che ama, accetta
/ è amata, è accettata come persona e comunione d'amore.
Dentro la destinazione maschile e femminile è scritta a caratteri cubitali la chiamata ad
amare ed essere amati.
Possiamo quindi dire "fatti per sposare" perché fatti per amare sapendo che è l'amare
che da pienezza, identità e significato alla persona.
Fatti per amare è molto più grande e comprensivo che fatti per sposare.
Amare è molto più ampio che sposare e l'amare può essere verificato nel contesto
attuale in cui si vive ed in cui ci si relaziona.
Dal come si ama e ci si relaziona, si può verificare se si è fatti per sposare, ma per
sposare amando e non per sposare e basta.
Amare non significa avere una buona sensibilità verso gli altri, una solidarietà, ma si
intende la capacità di essere dono totale di sé e di tirar fuori e donare tutte le proprie
capacità affettive.
Allora è più chiaro perché Dio dice ad Adamo che non è bene che l'uomo sia solo. Se
uno è fatto per amare non è bene che sia solo perché solo non realizzerà se stesso.
Per Dio esiste solo la persona in comunione dove l'essere in relazione, in comunione è
essenziale.
Ogni persona è fatta per fare di sé un dono totale. Solo successivamente si scopre in
che ambito (matrimonio o no), ma l'importante è saper amare ed essere dono.