Novena per le sante amicizie
Novena per
le sante amicizie
"Vi ho chiamati amici" (Giovanni 15,
15)
La
novena è una forma di devozione che consiste nel recitare una preghiera
specifica per nove giorni consecutivi, per un'intenzione particolare o in
preparazione di una festa. La pratica di recitare novene ha il suo fondamento
nelle Sacre Scritture: si ispira al periodo di nove giorni che la Vergine
Maria, gli Apostoli e altri discepoli hanno trascorso in preghiera nel
Cenacolo, dopo l'Ascensione di Gesù al Cielo e in attesa della discesa dello
Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.
Un aspetto importante delle novene è la
preghiera in comunione con i Santi; spesso, infatti, le novene chiedono
l'intercessione di un santo in particolare (i santi sono i nostri modelli di
fede) per chiedere una grazia a Dio o per ringraziarLo di una grazia ricevuta e
della Sua misericordia nei nostri confronti.
Questa
novena è una preghiera per chiedere la grazia di amicizie sante e per
ringraziare per quelle già presenti nella nostra vita. Le amicizie sante non
solo sono preziose compagnie che rendono gioioso il nostro pellegrinaggio
terreno, ma sono anche strumenti della Provvidenza per avvicinarci a Dio, per
aiutarci ad amarLo e a servirLo sempre di più.
"Un amico fedele è
rifugio sicuro: chi lo trova, trova un tesoro" (Siracide 6, 14)
Come
recitare la novena
Ogni
giorno della novena si recita:
1. La preghiera iniziale:
"Nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Padre
Santo, Dio Onnipotente, Creatore Misericordioso e Amante di ogni vita, Ti lodo
e Ti rendo gloria! Il Tuo amato Figlio mi ha chiamato "amico!". Mentre mi metto
in silenzio alla Tua presenza per contemplare il grande dono della Sua
amicizia, Ti prego: placa la mia mente e i miei pensieri e fa' rilassare il mio
corpo. Rendimi più consapevole, o Padre del Cielo, della Tua presenza accanto a
me, proprio in questo momento... sopra di me, sotto di me, dietro di me,
davanti a me, intorno a me, vicino a me, dentro di me. Ti ringrazio dal
profondo del cuore per la Tua infinita bontà verso di me; oggi, in particolare,
Ti ringrazio per il dono dell'amicizia di Gesù e per l'esempio che mi ha dato
nel farmi amico con gli altri. Ti ringrazio anche per l'esempio dei Santi, che
mi mostrano come coltivare delle sante amicizie ed essere dono per le persone
che ho accanto. Ti chiedo di concedermi il dono di amicizie sante, di donarmi
persone che camminino fedelmente al mio fianco per seguire Te, mentre insieme
percorriamo il nostro pellegrinaggio terreno.
2. La preghiera ai santi
del giorno (per ogni giorno della novena, dal primo al nono, è allegata una
preghiera ai santi del giorno)
3. Padre Nostro, Ave
Maria, Gloria al Padre.
4. La litanie conclusive:
San Bonaventura e San
Tommaso, pregate per me e
per i miei amici
San Francesco e Santa Chiara d'Assisi, "
San Francesco di Sales e Santa
Giovanna de Chantal, "
Santa Teresa d'Avila e San Giovanni della
Croce, "
San Domenico Savio e San
Giovanni Bosco, "
Serva di Dio Elisabeth Leseur e
suor Marie Goby, "
Sant'Ignazio di Loyola e San
Francesco Saverio, "
Santi Luigi e Zelia Martin, "
San Martino di Porres e Santa
Rosa da Lima, "
Angeli e Santi tutti di Dio, pregate per me e
per i miei amici, perché possiamo sempre aiutarci gli uni gli altri a crescere
nella santità e a raggiungere il Paradiso.
Nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Primo giorno
San Bonaventura e San Tommaso d'Aquino
- fissando lo sguardo sullo
stimarsi a vicenda umilmente
O Santi Bonaventura e Tommaso d'Aquino,
la vostra amicizia è nata quando, da giovani, studiavate insieme nella Parigi
del 13esimo secolo, e da quel momento siete rimasti profondamente legati per il
resto della vostra vita. Dopo aver ottenuto i vostri dottorati nello stesso
momento, entrambi avete messo le vostre menti brillanti e i vostri cuori umili
a servizio della Chiesa. San Bonaventura, tu che sei stato miracolosamente
guarito da San Franesco d'Assisi quando eri bambino, non solo sei diventato un
frate francescano, ma hai anche guidato l'Ordine per più di 17 anni. Sei stato
poi eletto vescovo e cardinale e i tuoi scritti e le raccolte delle tue
predicazioni sono tuttora fonte d'ispirazione e di crescita spirituale per i
fedeli. E San Tommaso, stimatissimo sacerdote domenicano, il tuo lavoro di una vita
è diventato una serie di volumi ed è una delle più brillanti opere di teologia
che la Chiesa abbia mai conosciuto.
Nel corso degli anni spesi a servire il
Signore laddove vi chiamava, voi, santi uomini di Dio e brillanti Dottori della
Chiesa, avete coltivato la vostra amicizia, basata sullo stimarvi l'un l'altro
umilmente; un'unione che vi stimolava a cercare ispirazioni sempre più profonde
e unirvi sempre di più a Dio. San Bonaventura, quando il tuo amico Tommaso ti
ha chiesto un giorno da dove prendevi tutte le cose meravigliose che scrivevi,
tu hai preso la sua mano, lo hai portato alla tua scrivania, hai indicato il
grande crocifisso che vi pendeva sopra, e hai semplicemente detto: "Guarda, è
Lui che mi dice tutto. Lui è il mio unico Maestro!". E San Tommaso, quando hai
trovato il tuo amico Bonaventura immerso nella scrittura della biografia di San
Francesco, ti sei allontanato silenziosamente dicendo "Lasciamo che un santo
scriva di un santo!". Quando a entrambi era stato chiesto di comporre l'ufficio
della Messa per la Festa del Corpus Domini, solennità appena introdotta, tu,
san Bonaventura, dopo aver letto la versione del tuo amico Tommaso, hai
stracciato la tua.
O Santi amici Bonaventura e Tommaso d'Aquino,
chiedo la vostra intercessione per me e per i miei amici. Pregate affinché Dio ci benedica con la stessa santa
amicizia che voi avete condiviso. Pregate perché, a vostra imitazione, possiamo
stimolarci a vicenda, condurci gli uni gli altri umilmente a ispirazioni
spirituali più profonde e a un'unione totale con il nostro Dio Buono e
Misericordioso. Amen.
Secondo giorno
San Francesco e Santa Chiara d'Assisi
- fissando lo sguardo
sull'affinità delle anime
O Santi Francesco e Chiara, la vostra
amicizia è molto conosciuta. Francesco, gran parte della gente della tua città
è rimasta turbata quando, dopo la tua conversione pubblica, hai iniziato a
predicare e a chiedere l'elemosina per le strade di Assisi. C'è stata una
ragazza assisiate, però, che dopo averti ascoltato si è lasciata attrarre dalla
tua santità: la giovane Chiara Offreduccio. Era bella, nobile e ricca. Ma
niente di tutto ciò le ha impedito di riconoscere la saggezza e la bellezza di
una vita con Dio al centro, la vita di santa povertà che tu predicavi con le
parole e con le azioni. Fortemente ispirata da te, Chiara ha allora lasciato
alle sue spalle le comodità, la ricchezza, il prestigio e, una sera della
Domenica delle Palme, ha abbandonato la sua vita agiata per sposare totalmente
quello stile di vita povero. Da quel momento, la profonda amicizia che vi univa
vi ha aiutati a crescere nella comunione con Dio. Eravate anime affini...
entrambi animati dallo stesso amore per Dio e vi sostenevate l'un l'altra nel
cammino verso la perfezione. Mentre tu, Francesco, hai mostrato ai tuoi
compagni un nuovo e rivoluzionario stile di vita che ha portato alla fondazione
dell'Ordine Francescano, tu, Chiara, hai guidato le donne che venivano da te
col desiderio di abbracciare uno stile di vita simile: estremamente umile e che
richiedeva una totale fiducia nella Divina Provvidenza. Avete contribuito
entrambi alla nascita della spiritualità francescana - specialmente riguardo
alla preghiera, basata sul soffermarsi su quattro momenti: fissare lo sguardo,
meditare, contemplare e imitare. O Santi Francesco e Chiara, quanto vi siete
supportati e ispirati l'un l'altra nel vostro cammino spirituale, che è stato
spesso difficile e pieno di sofferenza! Le vostre vite, la vostra fede, il
vostro esempio e la vostra amicizia hanno dato frutti straordinari che
rimangono ancora oggi, più di 800 anni dopo la vostra morte.
Pregate, o santi Francesco e Chiara, per me e i miei amici. Pregate
perché io possa essere per tutti loro uno strumento della pace di Dio.
Aiutatemi a ispirarli a vivere il Vangelo pienamente... fissando lo sguardo su
Cristo, contemplandoLo e imitandoLo. E quando ricevo la grande benedizione, un
dono raro e prezioso, di trovare in un amico santo un'anima affine, ardente del
mio stesso amore per Dio, pregate che ciascuno di noi sia guidato dallo Spirito
Santo in ogni sua parola e azione... per accompagnarci vicendevolmente nel
nostro cammino verso la perfezione con saggezza, comprensione, compassione,
fortezza, sapienza, prudenza e timor di Dio. Amen.
Terzo giorno
San Francesco di Sales e Santa Giovanna de
Chantal
- fissando lo sguardo sulla
risposta alle nostre preghiere
O Santi Francesco di Sales e Giovanna de
Chantal, la vostra amicizia era una grazia tanto speciale che è cominciata
prima ancora che vi incontraste. Tu, Santa Giovanna, negli anni difficili dopo
la morte di tuo marito, sentendoti sola e appesantita dai fardelli della tua
vita, hai chiesto a Dio in preghiera di mandarti un amico e una guida. Dio ti
ha mostrato in una visione il direttore spirituale che aveva pensato per te.
Anni dopo, durante un viaggio, sei andata ad ascoltare il vescovo di Genova
predicare nella santa Cappella di Dijon e con grande sorpresa hai riconosciuto
in lui la persona della visione! E nel frattempo tu, San Francesco, avevi avuto
un sogno simile su una donna che avrebbe segnato la tua vita. Mentre predicavi
dal pulpito quel giorno, tra le panche hai visto una donna che hai subito
riconosciuto come la donna del tuo sogno. L'hai cercata e hai fissato un
incontro con lei. La vostra profonda amicizia spirituale, ricca di frutti per
entrambi, è sbocciata quel giorno ed è durata per più di vent'anni. Quello che
vi colpiva l'uno dell'altra era la devozione a Dio e questo vi spingeva
entrambi all'umiltà. San Francesco, tu sei diventato il fidato direttore
spirituale di Giovanna e l'hai guidata nel suo cammino di fede, sia
incontrandola personalmente in seguito, sia tramite una corrispondenza
epistolare. Con il tuo supporto, Giovanna ha fondato un ordine religioso, per
il quale tu, Francesco, hai scritto il celebre "Trattato sull'amore di Dio". La
vostra santa amicizia ha donato alla Chiesa quella che oggi è conosciuta come
la spiritualità salesiana, che ha guidato e ispirato moltissimi fedeli nel
corso dei secoli. San Francesco, i vostri cuori e le vostre anime erano così
connessi che Santa Gianna ha percepito, a distanza, il momento esatto della tua
morte.
Riguardo al tema dell'amicizia, tu, San
Francesco, hai scritto: "È una benedizione amare sulla terra come speriamo di
amare in cielo e incominciare quaggiù quell'amicizia che è destinata a durare
per sempre lassù. Non sto parlando ora di semplice carità, un amore dovuto a
tutta l'umanità, ma di quell'amicizia spirituale che lega due anime, portandole
a condividere devozioni e interessi spirituali, tanto che tra loro esiste una
sola mente." (Introduzione alla vita devota, III, 19)
O Santi Francesco e Giovanna, la cui amicizia è stata la risposta a
una preghiera, presentate le vostre preghiere a Dio, lassù in Paradiso,
chiedendoGli di rispondere alle mie per i miei amici. Quando qualcuno dei miei
amici è appesantito dalle difficoltà della vita e si sente solo, chiedete a Dio
di benedirlo/a, come ha benedetto voi, con amicizie che lo/la conducano
direttamente al Suo cuore. E pregate che io risponda sempre alla chiamata di
farmi amico, così da essere un umile strumento del Suo conforto e della Sua grazia.
Quarto giorno
Santa Teresa d'Avila e San Giovanni della
Croce
- fissando lo sguardo sul
lavorare insieme per la Chiesa
O Santi Dottori della Chiesa, Santa Teresa
d'Avila e San Giovanni della Croce, il vostro incontro e la vostra amicizia
hanno cambiato la vita di entrambi. San Giovanni, tu stavi andando a realizzare
il tuo desiderio di entrare nell'Ordine Certosino quando, lungo la strada, ti è
capitato di incontrare la carismatica suora carmelitana Teresa d'Avila. Teresa
era veramente meravigliata dalle pratiche di devozione con cui ti esercitavi
alla totale sottomissione alla volontà di Dio, tanto che ti ha chiesto di
unirti a lei per riformare l'Ordine Carmelitano. E anche tu sei rimasto colpito
da questa santa donna di Dio, così devota a Cristo, così talentuosa,
coraggiosa, contemplativa, entusiasta, perseverante e disciplinata, tanto che
hai accettato la sua proposta pur sapendo che avrebbe completamente cambiato la
tua vita e i tuoi piani. In una società fortemente ostile alle riforme che
Teresa stava cercando di portare avanti, lei aveva bisogno di un amico santo e
coraggioso, costante sia nelle azioni che negli intenti, con cui collaborare.
Lo ha trovato in te quell'amico. Insieme avete fondato i Carmelitani Scalzi,
avete aperto conventi e monasteri in tutta la Spagna. Lì avete ristabilito
norme più austere, più simili alle regole originali (stabilite nel 1209) che
negli anni erano state corrotte, scardinate e rese più leggere. Che bello il
modo in cui avete lavorato insieme! San Giovanni, tu sei diventato il direttore
spirituale e confessore di Santa Teresa, e Santa Teresa, tu e le altre suore vi
siete prese cura di San Giovanni e della sua salute dopo i suoi lunghi mesi di
prigionia e tortura. Da amici e co-lavoratori per la Chiesa, vi siete supportati,
incoraggiati, guidati e ispirati l'un l'altra. Avendo riconosciuto il valore di
tutto questo, Santa Teresa ha scritto: "Che grande grazia fa Dio a quelli a cui
mette accanto persone buone!"
O Santa Teresa d'Avila e San
Giovanni della Croce, vorrei che io e i miei amici imparassimo a trarre
ispirazione sempre dalla vostra amicizia quando lavoriamo insieme come seguaci
di Cristo a servizio della Chiesa. Chiedo le vostre preghiere da lassù:
chiedete a Dio Onnipotente di benedire le mie amicizie; pregate perché, quando
io e i miei amici ci sforziamo per costruire insieme il Regno di Dio, Lui guidi
le nostre mani, le nostre menti e i nostri cuori con la Sua grazia. Pregate
affinché possiamo essere - come lo eravate voi - amici santi, fidati, di
ispirazione gli uni per gli altri (magari tanto da stravolgerci la vita a
vicenda!). Amen.
Quinto giorno
San Domenico Savio e San Giovanni Bosco
- fissando lo sguardo sulla
gioia di avere amicizie di ogni età
O San Domenico Savio e San Giovanni Bosco, il
profondo affetto che vi univa mostra quanta bellezza e quanti doni vengono da
amicizie tra persone di diverse fasce d'età. Tu, San Domenico, eri molto
giovane e così devoto che hai preservato la tua innocenza battesimale per tutta
la vita. All'età di dodici anni sei entrato nella scuola di don Giovanni Bosco,
il suo "Oratorio", sperando di realizzare il tuo desiderio di diventare
sacerdote. Dopo che don Bosco - prima di farti ammettere alla scuola - ha preso
in esame le tue aspirazioni e i tuoi desideri, tu gli hai chiesto: "Che cosa
pensi di me?", "Penso che ci sia del buon materiale in te", ha risposto don
Giovanni Bosco, con un sorriso. "Bè, dunque", hai replicato, "tu sei un buon
sarto, se il materiale è buono, prendimi e tira fuori da me un nuovo abito per
Nostro Signore!".
L'Oratorio era frequentato da ragazzi
ribelli, cresciuti per strada, bisognosi di amore, di incoraggiamento e di una
guida; lì le tue virtù eroiche, Domenico, hanno presto iniziato ad emergere e
ad essere apprezzate. E don Bosco ti ha aiutato e ispirato molto nelle sfide
quotidiane che si presentavano, ti ha saggiamente consigliato e guidato
spiritualmente. Nonostante la differenza di età, avete coltivato una santa
amicizia che era radicata in una profonda ammirazione reciproca e nel desiderio
condiviso di servire il Signore con santa gioia. Quando a quattordici anni ti
sei ammalato gravemente, Domenico, è stata presa la difficile decisione di
farti lasciare l'Oratorio per farti tornare a casa per la convalescenza. Anche
se don Bosco nutriva davvero la speranza che ti riprendessi completamente e
tornassi presto, la separazione tra te e lui è stata sofferta e accompagnata
dalle lacrime. Quando don Bosco ha ricevuto, tramite una lettera di tuo padre,
la triste notizia della tua morte, Domenico, è stato sopraffatto dal dolore. Il
suo amore per te era tanto grande che ha scritto una tua biografia commovente,
che poi è diventata determinante nel tuo processo di canonizzazione. Oggi le
vostre tombe si trovano l'una accanto all'altra a Torino e danno la perpetua
testimonianza della vostra profonda amicizia.
O
Santi Domenico Savio e Giovanni Bosco, giovinezza e maturità si sono
compenetrate bene nella vostra unione. Ora che riposate in cielo tra le braccia
di Colui che amate e che avete servito in modo così mirabile sulla terra,
pregate da lassù per me e i miei amici... Soprattutto per gli amici che hanno
un'età molto diversa dalla mia. Pregate perché Dio ci dia la santa capacità di
apprezzare i doni che possiamo offrirci trovandoci in diversi stati e fasi della
vita. Pregate affinché lo Spirito Santo ci illumini per essere tra noi guide e
ispirazione, sale e luce e perché possiamo imparare gli uni dagli altri, come
avete fatto voi due, a preservare il più possibile la nostra innocenza
battesimale per tutta la vita. Amen.
Sesto giorno
Serva di Dio Elisabeth Leseur e suor Marie
Goby
- fissando lo sguardo sul farsi
compagnia lungo il pellegrinaggio terreno
O sorelle in Cristo, Elisabeth Leseur e Soeur
Marie Goby, la Provvidenza vi ha fatte conoscere con un incontro casuale.
Nonostante vi siate incontrate di persona solo due volte (alla fine del 19esimo
secolo in Francia), grazie a una corrispondenza epistolare tra voi è nata una
forte amicizia, che è diventata una delle relazioni più significative,
costruttive e sante per la vita di entrambe. Sin da subito vi siete stimate
profondamente a vicenda, l'una per la spiritualità, per il cuore e per l'anima
dell'altra. Ciascuna ha trovato nell'altra la confidente perfetta: una
benedizione davvero preziosa. Elisabeth, tu vivevi un matrimonio in cui l'amore
era condiviso, ma la fede non lo era. Tuo marito Felice e gran parte della tua
cerchia di familiari e amici erano ostili alla religione.
Non si
univano a te nella ricerca di una relazione profonda con Nostro Signore. Così
hai vissuto un'esistenza per molti versi isolata: sei stata costretta a vivere
una vita parallela. Passavi molto del tuo tempo a pregare e a offrire la tua
sofferenza fisica per la conversione di Felice, che dopo la tua morte e dopo
aver letto i tuoi diari, si è finalmente convertito ed è diventato sacerdote! E
tu, suor Marie Goby, sebbene vivessi in comunità con altre religiose, non
trovavi tra loro una confidente con cui condividere, discutere e approfondire
liberamente il tuo grande amore per Dio, fino a quando non hai incontrato
Elisabeth. Le vostre lettere erano piene di profonda condivisione spirituale,
di assistenza devota l'una verso l'altra, di sostegno emotivo, di saggi
consigli nei momenti difficili di discernimento e di amore fraterno che
sollevava i vostri spiriti. Suor Marie Goby, hai scritto ad Elisabeth: "Ti dico
semplicemente che ho sentito e compreso la tua anima e, dal profondo della mia,
ringrazio Dio per averti donato una fede così viva! [...] La tua anima non è
mai distante dalla mia e davanti a Dio il ricordo di te è unito a quello delle
persone che amo". Ed Elisabeth, tu hai detto che la Provvidenza ti aveva
concesso nella vostra amicizia "un dolce regalo" e che sentivi
"una totale unione di cuore" con questa tua cara amica. Siete state
compagne di viaggio nel cammino verso il nostro Padre Celeste e vi siete
aiutate a vicenda ad ascendere alle vette del vostro amore per Dio.
O care e fedeli amiche, Elisabeth Leseur e suor Marie Goby, voi avete
sperimentato "la comunione dei santi già prima della morte" nella vostra
amicizia. Chiedo le vostre e le preghiere di intercessione di tutti i santi per
me e per i miei amici. Pregate che Dio ci benedica con una santa unione dei
cuori come quella che voi avete sperimentato, non importa se siamo fisicamente
vicini o separati dalla distanza. Pregate perché io possa alleviare la
solitudine nel viaggio spirituale di un amico che vive nell'isolamento e che il
mio amico possa fare lo stesso con me. Pregate perché la nostra unione ci
faccia elevare e faccia crescere in noi l'anelito a conoscere, amare e servire
Dio. . . . mentre ci sforziamo insieme di diventare perfetti ai Suoi occhi.
Amen.
Settimo giorno
Sant'Ignazio di Loyola e San Francesco
Saverio
- fissando lo sguardo sul potere
trasformante dell'amicizia
Pochi amici possono dire che la loro amicizia ha trasformato una buona
parte del mondo, ma voi, Sant'Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio, potete
sicuramente fare una simile affermazione. Dio ha fatto miracoli attraverso la
vostra amicizia! Tu, Francesco, ragazzo intelligente, orgoglioso, senza regole
e con ambizioni mondane, hai incontrato Ignazio all'Università di Parigi nel
1527. Ignazio, di quindici anni più grande di te ed ex ufficiale militare,
allora aveva già vissuto la sua profonda conversione. All'inizio tu, Francesco,
ridicolizzavi Ignazio senza pietà per la sua radicalità nell'amare e servire
Dio. Nel corso del tempo, però, Ignazio ti ha fatto spalancare il cuore a
Cristo, e da lì in poi lo hai sempre chiamato "padre della mia
anima". Dopo qualche anno, voi due e altri cinque amici avete solennemente
promesso di spendere le vostre vite al servizio della Chiesa, ponendo le
fondamenta della "Compagnia di Gesù", l'Ordine dei Gesuiti. Che santo giorno
quello in cui, nel 1537, voi due siete stati ordinati sacerdoti insieme! Poco
dopo vi siete separati per non rivedervi mai più. Tu, Francesco, hai accettato
di servire il Papa come missionario e ti sei imbarcato per diffondere il
Vangelo in India, Indonesia e Giappone. Anche se questa missione è stata
tormentata, sei riuscito ad avvicinare migliaia di persone a Cristo, tanto che
il braccio con cui battezzavi ne è uscito lesionato, e sei stato spesso
definito il più grande missionario dai tempi di San Paolo. E tu, Ignazio, da
forte leader e straordinario direttore spirituale quale eri, impegnato a
reggere le fila e a coordinare il buon lavoro dell'Ordine dei Gesuiti,
nonostante la distanza sei sempre rimasto estremamente vicino a Francesco con
le lettere che vi scrivevate. Queste parole: "Interamente tuo, Francesco,
senza alcun potere né occasione di dimenticarti mai", scritte in una
lettera, hanno fatto piangere il tuo caro amico quando le ha lette. Francesco
ha poi risposto: "Chiediamo a Dio la grazia di vederci uniti nella prossima
vita. Chi di noi sarà il primo a passare all'altra vita e non troverà già lì
suo fratello, che ama nel Signore, deve chiedere a Cristo Nostro Signore di
riunirci lì nella gloria ". Era giusto rendere onore alla vostra profonda
amicizia - un'amicizia che ha portaro a molte conversioni e a un fiorente
Ordine sacerdotale che ha dato tanta gloria a Dio - e si è così scelto di
dichiararvi Santi nello stesso giorno.
O Sant'Ignazio di
Loyola e San Francesco Saverio, imploro la vostra intercessione insieme a
quella di tutti gli Angeli e Santi del Cielo, vi chiedo di pregare per me e per
tutti coloro che amo in amicizia. Pregate perché possiamo elevare le nostre
relazioni alle sacre altezze che voi avete raggiunto, basandole sull'amore e
sull'obbedienza a Dio. Pregate che anche noi troviamo la nostra strada verso la
santità e, così facendo, che possiamo prolungare la nostra amicizia dal suo
inizio qui sulla terra alla gloria eterna con Dio Onnipotente in cielo. Amen.
Ottavo giorno
Santi Luigi e Zelia Martin
- fissando lo sguardo
sull'amicizia nel matrimonio
A
volte mariti e mogli - quando il loro matrimonio è benedetto da un alto grado
di affinità, comunicazione sincera e tenero affetto - si considerano migliori
amici. Questo era vero per il vostro matrimonio, Santi Luigi e Zelia Martin.
Dopo esservi sposati (con un bellissimo matrimonio di mezzanotte a lume di
candela) solo tre mesi dopo esservi incontrati, avete vissuto un matrimonio
felice lungo diciannove anni radicato in un'amicizia profondamente autentica e
spirituale. Entrambi avevate considerato seriamente la vita religiosa prima del
vostro incontro e avete vissuto un matrimonio cristiano esemplare, formando una
famiglia e creando un ambiente familiare che invitava ogni membro alla santità.
Voi e tutti i vostri figli avete risposto all'invito con grande amore per Dio e
con l'obbedienza alla Sua santa volontà. Le lettere che sono sopravvissute fino
ad oggi, dei momenti in cui siete stati separati, rivelano la profonda
devozione, ammirazione e sostegno che vi siete donati l'un l'altra durante le
prove della vita quotidiana. Vi auguravate l'un l'altro la felicità in questo
mondo e nella vita futura. Nonostante molte tragedie (inclusa la morte di
quattro dei vostri nove figli) e le malattie (i bisogni speciali di una delle
vostre figlie e il cancro al seno di Zelia), la vostra casa sprizzava la gioia
dei semplici piaceri quotidiani e il grande affetto reciproco. Ciascuna delle vostre
cinque figlie sopravvissute è entrata in convento e una, Teresa, è una Santa
canonizzata e Dottore della Chiesa.
O
Padre celeste, quanto devi esserti compiaciuto nel vedere l'amore profondo e
l'amicizia accogliente presenti nel matrimonio di Luigi e Zelia Martin. Questo
ha portato frutti non solo per loro due, ma anche per i loro figli, per la
Chiesa e la società. Preghiamo perché tutti noi che siamo stati uniti nel santo
vincolo del matrimonio possiamo essere ispirati da questa coppia venerabile, e affinché
abbiamo il coraggio di sostenere che il sacro vincolo del matrimonio è l'unione
di un uomo e di una donna, come Tu hai saggiamente stabilito. Signore
Misericordioso, oggi Ti chiedo umilmente di riversare le tue benedizioni sui
matrimoni dei miei amici. Ti prego di rafforzare ogni uomo e ogni donna uniti
nel Santo Matrimonio mentre camminano insieme attraverso le gioie e i dolori
della vita. Infondi generosamente la Tua grazia su ogni marito e moglie da Te
chiamati alla vocazione del matrimonio, in modo che possano raggiungere più
perfettamente le virtù eroiche che permetteranno loro di chiamarsi l'un l'altra
non solo "il/la mio/a amato/a sposo/a, ma anche "il/la mio/a migliore
amico/a". Prego per il mio futuro sposo/a se cosi' e' la Tua volonta'.
Aiutami a prepararmi in modo da essere dono. Amen.
Nono giorno
San Martino di Porres e Santa Rosa da Lima
- fissando lo sguardo sull'amicizia con Gesù
Appena
prima della Sua Passione, Gesù ha detto ai Suoi discepoli: "Siete miei amici se
fate ciò che vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa cosa
fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, per tutto quello che ho sentito dal
Padre mio, l'ho fatto conoscere a voi".
O
Santi Martino e Rosa, è facile vedere che voi eravate veramente amici di Gesù.
Martino, tu sei cresciuto in povertà, abbandonato da tuo padre e ridicolizzato
da gran parte della società per via della tua nascita illegittima e della tua
etnia mista. Il tuo cuore è diventato santo attraverso la sofferenza. Quando
hai chiesto di poter diventare un prete domenicano, sei stato rifiutato perché
in Perù, a quel tempo, agli Africani e agli Indiani era vietato per legge
diventare membri a pieno titolo di ordini religiosi. Così, sei andato a
lavorare nel convento domenicano come membro della servitù e, con grande
umiltà, non ti sei risentito per l'ingiustizia subita. Hai svolto tutti i tuoi
doveri presso il convento (la cura dei malati, dei senzatetto della città,
degli animali), con santa umiltà, devozione e cura. Hai davvero vissuto il
comandamento di Gesù di amarsi gli uni gli altri. Hai mostrato comprensione e
compassione verso un'altra persona della tua stessa città - un'altra membra
laica del Domenicani - che era spesso ridicolizzata e incompresa: la bellissima
Rosa di Lima. Dedicandosi totalmente a Dio, Rosa viveva perlopiù isolata
praticando digiuni, penitenze e mortificazioni. Come te, Rosa ha rispettato con
tutto il cuore i comandamenti di Gesù e voi siete diventati molto amici,
confortandovi e supportandovi a vicenda. Dopo aver avuto visioni mistiche, Rosa
ha attraversato periodi di tormento e di grande turbamento nella sua anima; è
stata anche portata davanti all'Inquisizione dai concittadini. Tu, però, da
vero amico, sei accorso in suo aiuto e hai dato a Rosa ciò di cui aveva
bisogno: la rassicurazione che le sue esperienze e le sue sofferenze erano in
realtà i segni di un'amicizia più intima con Nostro Signore.
O Santi Martino di Porres e Rosa da Lima, sono così grato per le mie
sante amicizie. Pregate per me e per i miei amici affinché possiamo sempre
ricordare che Cristo ci chiama Suoi amici. Pregate perché io e loro possiamo
essere, come voi, di conforto gli uni per gli altri, rassicurandoci a vicenda
e, cosa più importante, possiamo essere sempre attratti nel corso della nostra
vita dall'amicizia più sacra di tutte: l'amicizia con il Nostro Signore Gesù
Cristo. Amen.